Un uomo è stato condannato per il reato di maltrattamento di animali, aggravato dalla morte del cane.

Sulle modalità del maltrattamento le notizie latitano (si sa solo che il fatto è avvenuto nel distretto di competenza della Corte d’appello di Genova), ma dalla sentenza della Corte di cassazione si evince che era legato alla catena e che l’imputato lo trovava attorcigliato, prima di morire strangolato.

La difesa aveva tentato di sostenere che le dichiarazioni dell’imputato, in cui aveva sostanzialmente confessato l’accaduto, non sarebbero utilizzabili perché effettuate senza le garanzie procedurali.

Tuttavia, la Corte ha chiarito che le dichiarazioni erano avvenute non in presenza di polizia giudiziaria bensì di privati cittadini: infatti la guardia zoofila presente non aveva più tale qualifica al momento del fatto. L’ammissione di responsabilità era dunque avvenuta durante un’accesa discussione e poi confermata da un teste.

Avv. Annalisa Gasparre, foro di Pavia

#

Comments are closed